martedì 21 maggio 2019

Premio ''Antonio Cerruti e Ariodante Marianni'' 2019. I vincitori.

Domenica scorsa 19 maggio 2019 alla Biblioteca Comunale di Borgo Ticino sono stati premiate le poesie, i calligrammi e le poesie visive dei vincitori adulti, giovani, ragazze e ragazzi.
Vi offriamo qui il Verbale della giuria della giuria del concorso letterario nazionale e le poesie premiate nella categoria ''adulti''.



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Verbale della giuria

La giuria del Premio, composta da Eleonora Bellini, Silvina Candussi, Milly Carli, Monica Gallarate, Moreno Innocenti, Andrea Maino, Carlo Milani, presidente Giulio Martinoli, si è riunita in due sedute successive il 19 marzo e il 27 marzo 2019 presso la Biblioteca Comunale, dopo che tutti i componenti avevano ricevuto le opere concorrenti in formato digitale completamente anonimo. I giurati, dopo avere esaminato attentamente tutti i lavori concorrenti e dopo approfondita discussione, hanno deliberato come segue:
Premio “Antonio Cerruti” per il racconto breve
La giuria ha ritenuto di non dover assegnare il premio, non essendo presente, tra i racconti brevi pervenuti, nessun testo che soddisfacesse pienamente i requisiti contenutistici e formali richiesti.

Premio “Ariodante Marianni” per la poesia

Categoria ADULTI
premio a TIZIANA MONARI di Prato (FI) per la poesia LE SCARPE CHIUSE
premio ad ANGELO CANINO di Acri (CS) per la poesia U MEARU E DA SPERANZA
premio ad ANNA MILANI di Montpellier (Francia) per la poesia ANDARE

La giuria, inoltre, ha deciso di assegnare speciali Menzioni di Merito a
- BRUNO CENTOMO di Santorso (VI) per la poesia LA SALVEZZA
- GIANNI MARTINETTI di Cavallirio (NO) per la poesia FATO
- MARIAGRAZIA PELAIA di Moricone (Roma) per la poesia VIAGGI FETALI A MILANO NEBBIOSA

Categoria RAGAZZI
premio ex aequo a EMILY PALERMO per LE ONDE
e a CAROLINA MARCIAZ per FIAMME
(IC di Varallo Pombia, classe 2F)
premio a ELISA DOLCE per LA VITA E' UNA GIOSTRA, (IC Comprensivo Borgomanero, classe 1F)
premio a TESORO NASCOSTO, lavoro collettivo (classe 2C dell'IC Comprensivo di Varallo Pombia).
La giuria, inoltre, ha assegnato tre Menzioni di Merito a
PIETRO SELLA per IN GIRO PER IL MONDO, (IC Comprensivo Borgomanero, classe 1F)
LEONARDO GIOVAGNOLI per VIAGGIARE MIGRARE (IC Comprensivo Borgomanero, classe 1F)
LEONARDO FANCHINI per IL VIAGGIO DELLA VITA (IC Comprensivo Borgomanero, classe 1F)
Vengono infine assegnati tre PREMÎ SPECIALI agli studenti delle scuole superiori, secondo la graduatoria che segue:
1° premio a CECILIA TURCHETTO per L'INDUMENTO CHE RESTAVA (ITI Borgomanero)
2° premio a LORIS  MARUCA per VIAGGIO NELL'ALDILA',(ITI Borgomanero)
SARA NOVELLI per SULLA STRADA, (ITI Borgomanero)




Le poesie vincitrici

Tiziana Monari
Le scarpe chiuse
Io che non assomiglio a nessuna madre
non porto mai scarpe chiuse
e ho una borsa senza sogni come la mia vita
stanotte guardo un punto fisso
per non sentire le fitte al ventre, lo stomaco che sale e si rovescia
in questo mare che sbatte e porta indietro qualcosa
in queste onde azzurre come l’azzurro di una città morente

e il mio corpo aperto trema, illimitato muove ombre
guarda stelle e lune arabe
quando arriva lei che strappa la mia carne
geme roca, i capelli riccioli di vento, la bocca morbida di datteri,
un piccolo calamaro alla luce della notte, una vergine di sabbia calda

piange su questa serpe scolorata e cupa
su queste anime dalle gambe magre scivolose come topi, che ci fanno compagnia,
le teste basse bianche di polvere,le mani creste rotte come il legno della barca

urla in questa notte nera
ed io penso ad una zona di transito dove si arresta la vita
ad un campeggio di finti turisti, a delle sedie pieghevoli, a dei limoni in giardino
ad un sogno da mettere in tasca e sotto il cuscino
ad un' Europa che accolga ed ami la gente
penso ad una vita gonfia d’amore
unita in due lembi di tempo, rossa di semi.
il cuore del mio mondo lasciato.

Ma la grande solitudine del mare disegna la morte
sul nostro esodo rotto dal vento, inchiodato alle ossa.
Prima della tempesta.

Nella poesia rivivono speranze e pensieri dei migranti con immedesimazione ed empatia profonde. Il verso libero, di lunghezza ineguale, sembra tracciare esso stesso la precarieta' della rotta e l'incertezza del destino.


Angelo Canino
U mearu e da speranza
(U canèadu e da Sicilia)

Arrìvani tutti i jùarni a ttutti d’uri,
mùarti e friddu e dde fèama, tremudanti
vèani n’cerca e nu jardinu chjin’e juri,
ppe ssi scordèari chilli quattru fetenti.

Ci su fìmmini ccu ffigli pittirilli,
fìmmini gràvidi e ffìmmini anzièani,
fujùti e notti allu dustru e di stilli
supa nu barcunu ammunzellèati, vèani.

Vìantu, acqua, friddu, acqua, vìantu,
u barcunu va, anninneatu e chill’unni,
affunnèati cincu, deci, cìantu,
nu guagliùnu: mà! Ppecchì u mmi rispunni?

Nu fidarìallu e casci supa a riva,
aspèttani i cchiù spurtunèati,
na càvuda cuverta ppe cchini è biva
vàsani allu cìadu ppecchì si su ssarbèati.

A guerra, a sporca tinta guerra,
cunnanna puru ss’ànimi innocenti,
nulla pietà e nullu, tuttu sterra,
genti senza cori, genti fetenti.

Però, vena llu jùarnu e fèari i cunti,
e dèari cuntu e ssa cuscìanzia sporchèata,
quanni davanti a Diu siti rijunti,
e tutta ssa genti, innocenti ammazzèata.

TRADUZIONE ITALIANA
Il mare della speranza (Il canale di Sicilia)
Arrivano tutti i giorni, a qualsiasi ora,/ infreddoliti e affamati, tremolanti,/ vanno in cerca di un giardino fiorito,/ per dimenticare quei quattro fetenti.// Ci sono donne con bimbi piccoli,/ donne incinte e donne anziane,/ scappate di notte alla luce delle stelle, /su un barcone ammassate, vanno.// Vento, acqua, freddo, acqua, vento,/ il barcone va, in balìa di quelle onde,/ affondati cinque, dieci, cento,/ un bimbo: mamma! perché non mi rispondi?// Una fila di bare sulla riva,/ aspettano a quelli più sfortunati,/ una calda coperta per chi è vivo,/ baciano il cielo, perché si son salvati.// La guerra, la sporca e lurida guerra,/ condanna anche le anime innocenti,/ nessuna pietà di nessuno, tutto annienta,/ gente senza cuore, gente fetente.// Però, verrà il giorno di fare i conti,/ di dare conto di questa coscienza sporca/ quando sarete davanti a Dio, riuniti,/ per tutta questa gente innocente ammazzata.//

Dolore e rabbia di chi osserva impotente ma solidale la tragedia dei fuggitivi dalla fame e dalla guerra giungono con forza, pur attraverso il dialetto, alla mente e al cuore di chi legge.

Anna Milani
Andare
La mano stringe il bagaglio, la traccia di un'identità,
le poche cose che la tengono insieme.
Il tallone si solleva dal suolo polveroso : il movimento ha inizio.
Andare,
per tutte le ragioni del mondo.
Scavare la distanza tra sé
e i luoghi i modi i volti i linguaggi
che ci hanno fatto, che ci compongono.
Accogliere dentro di sé spazi e distanze più grandi,
per imparare a guardare con occhi puliti
i luoghi i modi i volti i linguaggi di prima.
Tendere verso una parte di sé sognata, ancora da fare,
che aspetta sull'altra riva, che cammina già su altri suoli.
Accettare di non appartenere più,
vedere la trama dei legami sfilacciarsi lungo la strada,
restare lì, esposto ai venti, come una bandiera senza Paese.
Accettare di entrare in un'altra lingua
dove non si saprà più come dire, in modo esatto,
le cose dell'anima.
Accettare di perdere qualche particella di sé nel contatto con l'altro,
lasciarsi contaminare da nuovi modi nuove forme
con cui si abita e si canta il mondo.
Imparare a vedere, in fondo all'occhio dello straniero,
la parte di noi che ci sfugge, si nasconde,
la parte selvatica o indecifrabile, che fa paura.

Perché essere umano significa partire in viaggio.
Perché ciascuno di noi è straniero.

Perché siamo fatti di odissee e di esodi.

Perché noi stessi non siamo altro che un luogo
attraverso cui qualcosa di più vasto transita.

Il viaggio del migrante viene qui assimilato, con espressione, oltre che poetica anche filosofica, al viaggio della vita di ciascuna persona umana.

Bruno Centomo
La salvezza

Possedere la forma del vento è la tua salvezza.
Così tra i denti corichi un arcobaleno di voci,
e a braccia spalancate accogli anime, nebbie,
sollievi, pianti di uomini, faccende di viaggiatori.
Che infinita pazienza spendono, aspettando
l’ora propizia all’addio, se mai ce ne fosse una.
Attendono poter sollevarsi, aprono le braccia,
smascherando fino in fondo la propria coscienza,
la paura tenendo a freno, le grida trasformando
in canto, chiudendo gli occhi per fingere
l'eternità, si possa riconoscere prima che sia tardi.

Ignorando l’angoscia, mentre s’ammassano sul barcone.

In questi versi, musicali e dall'andamento classico, si affastellano tutta la tragedia e la precarieta' del migrare, metafora di ogni destino umano.


Gianni Martinetti
Fato

Fischia il treno, cammina sui binari
che portano verso l’ultima stella,
dove non ci governano denari
ma l’ignoto di cui non si favella.

Trascina veloce un solo vagone,
butterato dai colpi della sorte
spesso senza conoscerne ragione,
senza finestre, tantomeno porte.

Lungo la strada non ferma in stazione.
La corsa è per un solo passeggero
verso la fissata destinazione.

Non c’è bagaglio, carico leggero,
per l’uscita non si ha combinazione.
Alla fine il prezzo si paga per intero.

La metafora, espressa nella forma del sonetto, del viaggio della vita e di ogni viaggio non desiderato ma subìto, rende originale e compiuta questa poesia.


Mariagrazia Pelaia
Viaggi fetali a Milano nebbiosa

Mia madre in tram sfiora uno straniero.
Jarosław è un grande viaggiatore,
ma non gira per studio o lavoro,
lo trasporta la sua anima fuggiasca
che lui scova in un oscuro triangolo
fra Stawisko, Ucraina, Trinacria.
Mia madre: "Diverso, ma simpatico",
libera un'onda che culla l'embrione.
Cosa direbbe Jarek se sapesse
che nel pancione di lei (di mia madre)
naviga una delle sue traduttrici?
Una traghettatrice di oracoli
forse puerili, eppure vitali.
Storie di amore, morte e betulle.

Il viaggio ci regala nuovi occhi
con cui guardare il mondo, e con questi
riusciamo a leggere i segnali
che normalmente sfuggono.
Paesaggi misteriosi e familiari
di un non comune pellegrinaggio
guizzanti come pesci.

Nell'antro della stazione centrale
Jarek e mamma­me ci distanziamo,
filando una ragnatela ghiacciata.
La diafana signora della notte
trasforma il triangolo in piramide:
per gli astrologi stasera è in Vergine
(è piena ed è febbraio).
La luna di nascita mia e di Jarek!

La lirica esprime, tra reale e surreale, il mistero di ogni viaggio nello spazio non solo terrestre e nel tempo, evidenziando l'agire del caso in ogni luogo e in ogni, anche effimero, incontro.



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