Un gruppo di cittadini di Borgo Ticino, Sesto Calende, Castelletto e Varallo Pombia ha assistito mercoledì 3 ottobre al Tribunale Militare di Verona alle arringhe finali del processo relativo all'eccidio del 13 agosto 1944 a Borgo Ticino, che vide 12 giovani uccisi, il paese saccheggiato, molte case bruciate. Parti civili si sono costituiti i familiari delle vittime, il Comune di Borgo Ticino e l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia). L'avvocato Speranzoni, che segue la causa dal suo inizio, così come seguì quella per i martiri di Marzabotto, nella sua arringa, documentatissima ed appassionata, ha preso in esame tutte le testimonianze riguardanti i fatti del nostro paese, a partire da quelle rese in occasione del processo Borghese sino alle più recenti. Unico superstite tra i militi responsabili dell'eccidio è Ernst Wadenpfhul, vice comandante delle SS agli ordini di Waldemar Krumhaar, presenti a Borgo Ticino, insieme ai militi della X MAS di Ungarelli, nel pomeriggio della strage.
Il giorno precedente, 2 ottobre, il pubblico ministero del tribunale di Verona aveva chiesto l'ergastolo per Wadenpful. La sentenza definitiva di primo grado è attesa per mercoledì 17 ottobre. Ma su questo processo torneremo ancora.
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