Un giorno di neve, ma anche solo poche ore perché il traffico era in tilt già dal mattino, è bastato per rompere il silenzio che, durante gli altri 364 giorni dell'anno (365 negli anni bisestili, come il presente 2020) e durante gli anni precedenti per almeno un decennio, seppellisce nel degrado, nel pericolo e nell'oblio il tratto di strada statale 32 Ticinese nel tratto del Comune di Borgo Ticino. L'occasione è stata offerta dall'abbondante nevicata di venerdì 4 dicembre e dalla concomitante chiusura di un tratto di autostrada dei laghi, che ha comportato una deviazione con conseguente aumento del traffico, tra neve al suolo e neve che scendeva copiosa e annunciata da almeno 8 giorni. Code di auto, furgoni camion e anche di giganteschi autoarticolati, mezzi usciti di strada, mezzi da rimettere in strada, automobiliste e automobilisti che andavano su e giù per capire qualcosa o chiedere aiuto. Questo dalla mattina fino a notte. Chi è incappato in questo disservizio colpevole e assurdo per un giorno merita solidarietà, certo (vedevo da casa la coda infinita e mi dispiacevo per coloro che stavano su quelle auto da un tempo presumibilmente lungo e sarebbero arrivati in ritardo alla loro destinazione). Ma chi dimentica ogni giorno questa strada e tutte le sue magagne, la mancanza di manutenzione e la mancanza più assoluta di ogni sicurezza e di ogni controllo, il disprezzo per ogni pedone, ciclista, motociclista e automobilista che deve transitarvi - e non son pochi perché il paese è diviso in due - dovrebbe ora soprattutto riflettere e prendere provvedimenti, almeno quelli semplici e immediati.
La strada ha la portata di traffico di un'autostrada, se ne lamentano perfino i corrieri, ma, a differenza delle autostrada, ha tante uscite che vi sboccano, sia di strade secondarie che di abitazioni. Esiste un limite di velocità, mal segnalato e mai controllato; esistono le strisce bianche che segnalano l'attraversamento pedonale solo dinanzi al cimitero, mal visibili e non efficacemente segnalate; non esistono strisce e segnalazioni degli attraversamenti pedonali, che pur avvengono spesso, da via San Giuseppe, Lazzaretto, del Pozzo, via Benedetto Croce. Più avanti verso Arona c'è un semaforo. Il pedone può fare un giro più lungo e usufruirne, ma, anche lì, il pedone non è previsto. In altri Comuni del circondario, invece, questo aspetto è stato curato insieme al controllo della velocità mediante l'apposizione di Speed check, oltre che, talvolta, anche mediante forse dell'ordine o vigili. Il limite di velocità su questa nostra statale è di 50 km all'ora, ma si fa presto a dimenticarlo: è mal segnalato, non si fanno controlli e soprattutto, all'italiana, chi rispetta le regole è un cretino/a.
E veniamo alla visibilità. Ho esperienza di un punto molto critico, la curva a monte del mio passo carrabile, che interessa anche la visibilità per chi esce da via del Pozzo e da via Sottoborgo. La sterpaglia e le robinie poco stabili, cresciute spontaneamente e disordinatamente sulla scarpata limitano la visibilità potenziale del 90%. E tuttavia questa vegetazione non viene mai tagliata o ridotta dagli Enti gestori della strada, da anni. Eppure, con una scarpata libera i mezzi che procedono verso Arona vedrebbero chiaramente la carreggiata fino allo svincolo di via Castelletto, evitando strombazzamenti, frenate improvvise, improperi nei confronti di chi legittimamente esce, dopo avere osservato lo stop, da una strada secondaria. Qualche anno fa segnalai al Prefetto di Novara il pericolo dovuto a tale scarsa visibilità e mi fu risposto che essa doveva essere assolutamente garantita, come peraltro prevede l'art. 18 comma 4 del Codice della strada. Perché, allora, qui non la norma non si applica? Perché le Ferrovie provvedono annualmente alla pulizia delle scarpate e invece i manutentori delle strade non vi provvedono mai?
La tutela di chi usa la strada, mezzo o persona che sia, è l'elemento principe che dovrebbe guidare i provvedimenti di manutenzione o adeguamento. Non mi risulta un cronoprogramma comunale su questo aspetto. Se esiste, chi è incaricato di metterlo in pratica, non lo fa correttamente o compiutamente. Un'ultima nota riguarda la fermata delle corriere a destra dell'uscita di via Sottoborgo. I viaggiatori che attendono sono costretti ad aspettare, spesso a lungo, in una specie di discarica, un mezzo la cui fermata non è adeguatamente segnalata. Porre in loco una pensilina decente è proprio impossibile? Sono cittadini di serie B quelli che usano i mezzi pubblici?
E' in costruzione una variante della statale che possa alleggerire il traffico sull'attuale tratto di strada. E' in costruzione da vent'anni, i lavori procedono a singhiozzo, con un tempo di realizzazione, considerando la lunghezza del tratto interessato, due o tre volte più lungo di quanto siano stati i lavori di un tempo sulla Salerno-Reggio Calabria. Borgo Ticino cerca forse un primato nell'inefficienza? Spero proprio di no e mi piacerebbe sapere quando e quanto il Comune abbia sollecitato la veloce (e a regola d'arte) conclusione dei lavori sulla tanto attesa variante. Mi risulta solo l'interessamento allo stato dei lavori sulla variante da parte di un ex sindaco del Borgo, a titolo personale, credo.
Se, grazie alla neve, si riparla della statale 32, non si può farlo solo per un giorno. E' una fondamentale questione di sicurezza per tutti i cittadini e per tutti coloro che transitano. Provate a immaginare che cosa succederebbe se uno dei grandi mezzi che trasportano gas o materiale infiammabile o tossico si rovesciasse, a causa di una frenata brusca, del cedimento di un ciglio stradale, per evitare un sorpasso sulla corsia opposta o semplicemente un automezzo che procede rispettando il limite di velocità. Basterebbe il proclama di un giorno?