Alla vigilia dell'8 marzo, festa della donna, la biblioteca comunale presenta un libro che porta all'attenzione di tutti la vergognosa tratta delle "nuove schiave", vendute da un continente all'altro del mondo globalizzato. Sarà l'occasione per un dibattito e una riflessione sull'uguaglianza e la dignità di tutte le donne. Un concetto che, negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, sembrava assodato ed indiscusso e che, invece, la barbarie di recenti e recentissimi fatti di cronaca, hanno riportato all'attenzione di quanti si occupano di educazione e di morale pubblica.
La casa editrice del libro, San Paolo, così scrive nella presentazione: "Due ragazze si trasferiscono dall'Ucraina alla placida Novara per iniziare una nuova vita. Vengono accolte da due connazionali che promettono di prendersi cura di loro. Una è appena diciottenne, l'altra di trent'anni; il viaggio della speranza ben presto diventa un incubo: minacce di morte, vendita al miglior offerente, prostituzione a domicilio. Le giovani vengono segregate in una casa nei pressi del Lago Maggiore e ricevono le "visite- di strani e facoltosi personaggi del luogo. I «clienti» sono pronti a sborsare fino a 300 euro per un incontro. Ma chi sono questi uomini? Cosa sono agli occhi delle due ragazze?"
La casa editrice del libro, San Paolo, così scrive nella presentazione: "Due ragazze si trasferiscono dall'Ucraina alla placida Novara per iniziare una nuova vita. Vengono accolte da due connazionali che promettono di prendersi cura di loro. Una è appena diciottenne, l'altra di trent'anni; il viaggio della speranza ben presto diventa un incubo: minacce di morte, vendita al miglior offerente, prostituzione a domicilio. Le giovani vengono segregate in una casa nei pressi del Lago Maggiore e ricevono le "visite- di strani e facoltosi personaggi del luogo. I «clienti» sono pronti a sborsare fino a 300 euro per un incontro. Ma chi sono questi uomini? Cosa sono agli occhi delle due ragazze?"
Nell'anno 2003 il problema delle prostitute schiave era già stato sollevato a Borgo Ticino dal gruppo dei "Chicchi di caffè", che pubblicò, tra gli altri, il libro La speranza e le lacrime, testimonianze tratte dalle deposizioni giudiziarie di giovani donne condotte con l'inganno nel nostro Paese e poi costrette a prostituirsi sulle strade. Da questa prima iniziativa locale, che fu presentata al pubblico dal comboniano Vittorio Farronato, durante la "Festa delle regioni e delle Nazioni" in un caldo pomeriggio di giugno, hanno tratto spunto successive pubblicazioni. Del gruppo "Chicchi di caffé" fecero parte, se ben ricordiamo, Beniamino Zianni, Ivana Vanoli, Elisa Zianni, Caterina Caligari, Silvia Caligari, Eleonora Bellini, Diego Tessari, Ernesto Bozzini, Vittorio Farronato.