venerdì 1 ottobre 2021

Elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021

 

Il 3 e il 4 ottobre anche a Borgo Ticino, come in altri 18 comuni della provincia di Novara si voterà per eleggere il nuovo sindaco e per rinnovare il consiglio comunale. Nel nostro comune, di 5.999 abitanti, c'è un solo candidato, il sindaco uscente. A memoria di donna (e d'uomo) è la prima volta che si presenta alle elezioni amministrative un solo candidato. Pertanto qualche preoccupazione sullo stato della partecipazione alla cosa pubblica da parte della cittadinanza è legittima. L'assenza di dibattito, di contraddittorio, di alternativa ha creato una situazione in cui si dice: "o mangi questa minestra o salti dalla finestra"; dove l'avventato e pericoloso salto dalla finestra sarebbe costituito dall'avvento del commissario prefettizio qualora  la percentuale dei cittadini che si recano a votare (quorum) fosse inferiore al 50%+1 degli aventi diritto. Cosa non certo negativa in sé (il commissario prefettizio rappresenta lo Stato, nessuna connotazione negativa gli può essere attribuita, come pare voler fare qualcuno), ma sintomo di una disgregazione sociale e politica, in senso lato (= politica come polis, luogo comune, bene comune), questa sì negativa e non da oggi in atto nel borgo. C'è poi chi dice: andate al seggio, se i candidati non vi piacciono votate scheda bianca; salvaguarderete il quorum ed eserciterete la democrazia. Pare essere questa una posizione assai ambigua e non certo positiva, la scheda bianca (l'astensione) viene suggerita in una situazione nella quale l'astensione può avere un solo significato, del tutto improprio e non significativo, quello di servirsi dei voti contrari o dubbi per raggiungere un risultato che forse altrimenti sarebbe difficile conseguire. Nessuna democrazia, dunque, ma pura strumentalizzazione. Altri, infine, notano che la mancanza di altre candidature potrebbe nascere da occulte e sotterranee intese all'insegna del "do ut des". Quale sia l'ipotesi più attendibile non siamo in grado di dirlo e nemmeno di ipotizzarlo. Resta un fatto, però: la partecipazione democratica è in crisi, prevalgono l'inerzia e la miope ricerca del "particulare". Tutto ciò considerato, forse un commissariamento potrebbe dare uno scossone a questa situazione stagnante favorendo, chissà, un risveglio.

domenica 11 aprile 2021

Alberi di Borgo Ticino: "Ditemi se questo è un albero"

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 aprile 2020, il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 10 marzo del medesimo anno, indica i “Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde“. Si tratta di un importante traguardo a livello nazionale che formalizza novità importanti nella gestione professionale del verde pubblico, fino ad ora abbandonato ai disastri in funzione delle scelte dei vari sindaci ed alle improvvisazioni di sedicenti esperti, con risultati negativi sia sul piano ambientale (gli alberi sono esseri viventi, ci regalano, ombra, ossigeno, canti di piccoli uccelli) che estetico (a viali o giardini ombrosi si sostituiscono tronchi spogli e visibilmente sofferenti). Tra le tante norme da rispettare e che si spera in futuro verranno rispettate una calza perfettamente alla situazione dei torturati tigli di via Zanotti e di via Stazione (quelli che rimangono): l'amministratore e il giudicatario dell'appalto di manutenzione del verde devono “evitare  di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione. Per la potatura delle siepi e degli arbusti si devono prevedere interventi di manutenzione mirati a tutelare la funzione delle specie presenti che può essere estetica, difensiva, protettiva del suolo e della fauna. Per questo tipo di interventi è necessario fornire “relazione tecnica o istruzioni operative, contenente/i i criteri di valutazione per la potatura del verde accompagnata dal piano di manutenzione nella cui documentazione emerge che gli interventi di potature sono svolti solo se strettamente necessario come indicato dal criterio”.

Ci auguriamo pertanto di non veder più verificarsi il feroce accanimento a danno dei tigli suddetti, accanimento che inizia già a settembre, ben prima che le loro foglie ingialliscano e cadano. Le foto seguenti (le prime due scattate a metà febbraio, le altre questa mattina) documentano l'assalto feroce contro quelle piante innocenti. Speriamo anche di poter vedere ricrescere le fronde sui poveri tronchi massacrati, fronde che costituirebbero ornamento e regalerebbero ombra alla sola passeggiata pedonale interna al centro paese e al solo itinerario per recarsi all'Ufficio Postale. 






Post scriptum: questo post non riporta un parere di parte. Ricorda una norma di legge. Nessuno può dire che "secondo lui" la capitozzatura e gli interventi devastanti, che hanno per risultato la distruzione del verde, più che la sua manutenzione “fanno bene”. E men qualcuno che meno qualcuno può affermare che sono belli da vedere gli alberi ridotti così, sempre che gli rimanga una briciola di senso del bello.