"Castagne amare" vengono chiamati i tre grandi ippocastani, un tempo al confine nord del paese: più in là solo un paio di case e la stazione ferroviaria. Poi la strada scorreva tra ampi spazi verso le cascine, il santuario della Madonna delle Grazie e la più lontana frazione Campagnola.
Nelle calde mattinate estive due panchine ombreggiate consentivano una sosta al fresco a chi transitava per necessità, mentre al pomeriggio ed alla sera sotto la loro ombra si radunavano gruppi di ragazzi, oppure coppie di fidanzati. E a chi, sul far dell'autunno, coglieva uno dei loro frutti e se lo consevava in tasca era garantita, almeno per qualche tempo, l'immunità dal raffreddore.
Ora i grandi alberi, specialmente quello centrale, appaiono un po' sofferenti. Necessitano di cure e forse sentono la mancanza di qualcuno che sosti alla loro ombra, che ascolti il mormorio delle loro foglie. Perché gli antichi alberi sono preziosi come gli antichi monumenti e, in più, sono monumenti vivi.
Nelle calde mattinate estive due panchine ombreggiate consentivano una sosta al fresco a chi transitava per necessità, mentre al pomeriggio ed alla sera sotto la loro ombra si radunavano gruppi di ragazzi, oppure coppie di fidanzati. E a chi, sul far dell'autunno, coglieva uno dei loro frutti e se lo consevava in tasca era garantita, almeno per qualche tempo, l'immunità dal raffreddore.
Ora i grandi alberi, specialmente quello centrale, appaiono un po' sofferenti. Necessitano di cure e forse sentono la mancanza di qualcuno che sosti alla loro ombra, che ascolti il mormorio delle loro foglie. Perché gli antichi alberi sono preziosi come gli antichi monumenti e, in più, sono monumenti vivi.
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